Tre mesi prima del suo 90° compleanno, Giorgio Armani lascia intendere la possibilità di vedere grandi cambiamenti nel suo impero della moda, una volta che non ne sarà più al timone.
Dopo aver lottato per anni per mantenere l'indipendenza della Giorgio Armani SpA in mezzo alle tante fusioni e acquisizioni che hanno rimodellato il settore del lusso, il virtuoso del design ora afferma di non escludere che un giorno la sua azienda si associ a un rivale più grande o venga quotata in Borsa. “L’indipendenza dai grandi gruppi potrebbe rappresentare ancora un valore trainante per il Gruppo Armani in futuro, ma non credo di poter escludere nulla”, ha detto Armani in un’intervista scritta. “Ciò che da sempre caratterizza il successo del mio lavoro è la capacità di adattarsi ai cambiamenti”.
Dopo aver trasformato una piccola pelletteria a Milano in un impero del lusso da 19 miliardi di dollari di giro d’affari, Miuccia Prada e Patrizio Bertelli hanno mosso i primi passi di un percorso a lungo termine per garantire il futuro di Prada SpA.
Lorenzo Bertelli, il figlio maggiore della coppia miliardaria, si è già assicurato significative quote di proprietà dell’azienda mentre è impegnato ad accumulare esperienza nelle operazioni quotidiane guidando unità societarie che si occupano di marketing e sostenibilità.
La successione è una questione critica per le aziende familiari italiane come Prada, e non è tipico che i fondatori agiscano, soprattutto quando rimangono fortemente coinvolti nell’operatività aziendale.
Meta, la holding di Mark Zuckerberg che controlla Facebook e Whatsapp, rileverà il 4-5% di Essilorluxottica investendo circa 5 miliardi di euro. A confermare che l'investimento si farà è il sito dell'emittente francese Bfm Business, secondo cui il tema della governance, con la possibile assegnazione di un posto in consiglio a Meta, è ancora oggetto di discussioni.